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CUPRAMARITTIMA

A Cupra Marittima le epoche storiche convivono senza sovrapposizioni urbane tra l’una e l’altra e i segni degli eventi nel tempo possono leggersi nelle diverse aree del centro abitato e dei dintorni.

Nell’antichità picena Cupra era famosa per il suo splendido porto, approdo navale per Greci ed Etruschi, e per il rinomato tempio, luogo di culto della Dea Cupra, massima divinità dei Piceni da cui la cittadina prende il nome. Attratti dalla floridità del porto, i Romani si impadroniscono della zona nel 268 a.C. e fondano la Cupra Romana, a nord dell’abitato attuale in località Civita col nome di Iulia Cuprensis.

Nel medioevo invece la popolazione si ritira incastellandosi sulle alture adiacenti a sud dell’attuale abitato: il Castrum Marano sul Colle Marano. Solo tra Settecento e Ottocento si costituisce invece l’attuale area abitata in pianura e Cupra, complice l’arrivo della ferrovia, si trasforma in località turistico-balneare quale oggi la vediamo.

Le costruzioni del periodo romano sono concentrate a nord sui colli di S. Basso e di Civita dove si trovano i resti del santuario della dea Cupra e del Foro con il tempio, un edificio con podio e scalinata frontale addossati attualmente ad una casa colonica. Lungo la Statale Adriatica sono un ninfeo del I-II sec. d.C. e i cosiddetti ‘Bagni di Nerone’, le cisterne romane.

Mentre i molti reperti dell’antichità cuprense sono ospitati nel Museo del Territorio (Palazzo Cipolletti), il periodo medievale e successivo possono essere ammirati facendo una passeggiata per il borgo di Marano: le mura difensive, la chiesa del Suffragio (XVIII sec.), il palazzo Brancadoro costruito dagli Sforza e la chiesa di S. Maria in Castello dove era ospitato il corpo di S. Basso, vescovo di Nizza, patrono della città e protettore dei pescatori. Più in alto “la Rocca” e la chiesa di S. Rocco, con l’omonima porta.

A sud dell’abitato attuale sorge invece il castello di S. Andrea, fortezza medievale con funzione di avvistamento e di difesa che si eleva a strapiombo sul mare.

Nella parte moderna dell’abitato si colloca la collegiata di S. Basso con la scalinata, progettata da Vespignani, allievo di Giuseppe Sacconi, che conserva al suo interno un trittico di Vittore Crivelli, la Madonna con il Bambino stante tra S. Basso e S. Sebastiano.

Sulla Statale Adriatica, testimonianza dalle stupende case di villeggiatura di inizio secolo, la neogotica Villa Cellini.

Una delle principali attrattive del posto è il Museo Malacologico, con una raccolta di 700.000 esemplari provenienti da oltre 96 paesi del mondo, tra cui la Tridacna gigas e le rare cipree e una sezione etnografica con tantissime conchiglie lavorate. Nei mesi estivi l’amministrazione comunale organizza una seguitissima rassegna teatrale di ambito nazionale dal titolo “Cupra Teatro d’Estate” e, nel mese di settembre, il festival musicale “Cupra Musica festival”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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