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MONTEFIORE DELL'ASO

L’origine del nome risale probabilmente al culto della Dea Flora, venerata dai popoli italici, dato che anche negli Statuti Comunali si legge che «la Dea Flora dominò il luogo che ora è designato dal nome dei fiori».Nel territorio di Montefiore, sono stati ritrovati numerosi reperti silicei che vanno dal Paleolitico al Neolitico, dalla ceramica dell’età del bronzo ai corredi tombali dell’età del ferro. Del periodo romano sono invece le bellissime ville rustiche appartenenti all’ager cuprensis, come quelle in contrada Coppiola e in contrada S. Giovanni.Con l’avvento del Cristianesimo sorge una Pieve dedicata a S. Lucia con una giurisdizione molto vasta, ma la zona, solo sfiorata dalle prime invasioni barbariche, diviene luogo di frequentazione longobarda come testimoniato dai nomi ‘il Gualdo’ (bosco) e ‘Gaggiano’ (località boscosa). In quest’epoca le campagne vengono abbandonate per dare vita ai villaggi fortificati di Montefiore e Aspramonte, che si fonderanno per dare luogo ad un unico libero comune alla fine del sec. XIII. La cinta muraria del XV secolo è ancora completamente conservata con tutte le porte di ingresso al paese. Di grande rilevanza la chiesa e convento di S.Francesco dove si possono oggi ammirare il ciclo pittorico trecentesco attribuito al Maestro d’Offida, il portale del 1303 da cui si accedeva precedentemente e la tomba di Adolfo De Carolis (1874-1928).Nell’Ottocento viene costruita la Collegiata di S. Lucia al cui interno ospita oltre alle tele di Luigi Fontana, il bellissimo Polittico di Carlo Crivelli del 1470, commissionato come pala d’altare per la Chiesa di S.Francesco e qui trasferito.Questa splendida opera rimane qui fino alla metà dell’Ottocento quando alcuni pannelli vengono ceduti e smarriti. Smarriti Le parti rimaste vedono raffigurati S. Pietro al centro tra S. Caterina d’Alessandria e la Maddalena e dei rappresentanti dell’ordine francescano, un Santo non identificato, S. Chiara, S. Ludovico da Tolosa.

 

Adolfo De Carolis

Il pittore, incisore, illustratore, xilografo e fotografo Adolfo De Carolis nasce a Montefiore dell’aso il 6 gennaio 1874. Le opere dell’artista hanno influito nello sviluppo del gusto floreale e Liberty, sia nel settore dell’illustrazione che della pittura e fotografia. Conosce il poeta Giovanni Pascoli e si occupa della decorazione grafica di alcune sue pubblicazioni mentre nel 1903-1904 esegue il ritratto della contessa Venturini e illustra con xilografie l'edizione della "Francesca da Rimini " de “La figlia di Iorio” di Gabriele D'Annunzio, del quale è grande amico. Abilissimo xilografo esegue per primo in Italia, opere a più colori e illustrazioni per varie riviste, occupando sai anche di illustrazioni a piena pagina per manifesti e stampe, oltre che di opere pittoriche e fotografie. Tra le sue tante opere, dal 1908 al 1928, le decorazioni del Palazzo Provinciale di Ascoli Piceno e di quello di Arezzo, nonché dell’Aula Magna dell’ Università di Pisa e di quella del San Francesco di Ravenna. Muore a Roma nel 1928, dall’ 8 settembre 1950 le sue spoglie si trovano nella chiesa di San Francesco mentre il Polo Museale custodisce ciò che rimane unica testimonianza della decorazione Salone del Podestà di Bologna.

 

Infiorata del Corpus Domini

Questa manifestazione, che consiste nel realizzare tappeti per mezzo di fiori o parti di essi, viene svolta in occasione della festività cattolica del Corpus domini, generalmente la seconda domenica dopo la pentecoste. La tradizione delle decorazioni floreali è nata a Roma nella prima metà del XVII secolo come espressione della cosiddetta festa barocca mentre la prima infiorata allestita per la festività del Corpus Domini risale al 1778.A Montefiore l’infiorata si snoda lungo un percorso di due chilometri e coinvolge ogni anno circa 500-600 persone. Le due vie principali del paese sono abbellite dalle opere dei maestri infioratori locali e da altre associazioni per mezzo di circa 45 quadri di dimensioni pari 3,60m per 5 metri mentre altre vie vengono adornate da diverse opere messe in piedi dai liberi cittadini.

Montefiore dell'Aso

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