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RIPATRANSONE

L’appellativo di “baluardo del Piceno”, denota la particolare posizione di questo paese, che risultava nell’antichità una torre d’avvistamento d’eccezione oltre che un luogo quasi inaccessibile.Tra le vie e le piazze del borgo, che risale al 1205, è possibile notare la bellezza di edifici di epoca medievale, rinascimentale e barocca, oltre che al vicolo più stretto d’Italia, della larghezza di soli 43 centimetri.In Piazza Condivi la Cattedrale dei Santi Gregorio e Margherita (1597-1623) ospita tele di importanti artisti tra cui De Magistris, Ghezzi, Gentileschi mentre dall’altro lato un’elegante casa ornata da loggette, dove abitò Ascanio Condivi, allievo e biografo di Michelangelo.L’imponente Palazzo Comunale, costruito nel sec. XIII e completamente riedificato nel sec. XVII ospita la Biblioteca e il Museo Archeologico, dove esposti reperti preistorici, oggetti piceni rinvenuti nelle necropoli e materiale di età romana. Di fronte al Palazzo Comunale il Palazzo del Podestà, uno dei pochi edifici di transizione romanico-gotica conservati nel territorio. Il primo piano del palazzo fu trasformato in Teatro Comunale, oggi intitolato al poeta ripano Luigi Mercantini, su progetto di Pietro Maggi.All’interno del Palazzo Bonomi-Gera la Pinacoteca Civica che ospita opere anche di artisti contemporanei come Pericle Fazzini e Arnoldo Ciarrocchi oltre a dipinti di Vittore Crivelli (XV sec.) e Vincenzo Pagani. Il Salone delle Feste al primo piano, accoglie una pregevole raccolta di maioliche realizzate dalle manifatture di Pesaro, Castelli, Ascoli Piceno, Faenza.La monumentale chiesa di S. Filippo (1680-1722) ospita nella cripta il Museo della Civiltà Contadina ed Artigiana, dove sono esposti oltre duemila attrezzi e manufatti utilizzati tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento.

 

Il cavallo di fuoco

La secolare storia degli abitanti di questo paese viene celebrata ogni anno con la ripetizione di una manifestazione pirotecnica tra le più antiche d’Italia, il Cavallo di Fuoco, le cui origini risalgono al 10 maggio del 1682. In paese, nella prima domenica dopo Pasqua, viene condotto un cavallo realizzato in lamiera su cui sono stati sistemati bellissimi fuochi pirotecnici: quando le sapienti mani dei fuochisti danno il via allo spettacolo, il cavallo infuocato viene fatto girare per piazza Condivi e sotto il Duomo regalando dei momenti emozionanti non solo a tutti i ripani ma anche alla folla di turisti che negli anni affluiscono sempre più numerosi al tanto atteso evento.

Ripatransone

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