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VENAROTTA

Il comune di Venarotta, che si estende su un territorio molto variegato, dista soli 9 Km dal capoluogo ascolano. Il primo insediamento al quale si possa risalire si ascrive all’iniziativa dei monaci Farfensi, anche se già nel sec. XIII passa sotto l’egida di Ascoli. La piccola frazione di Gimigliano in questo periodo è castello di I grado come testimonia una delle porte d’ingresso, ancora visibile. Del Cinquecento la cappella della Madonna del Cardinale, a pianta ottagonale con due bei dipinti di Simone De Magistris all’interno. Nella parte alta del paese, detta Castello, si trova la chiesa di S. Pietro, che conserva all’interno due capitelli medievali impiegati come acquasantiere. Il complesso conventuale di S. Francesco, invece, è situato nelle vicinanze del cimitero ed è caratterizzato da un delizioso chiostro cinquecentesco ispirato allo stile importato ad Ascoli dalle maestranze lombarde. La chiesa è ad aula unica e, benché degli affreschi che la ornavano sia rimasta solo una parte, la bellezza degli interni è garantita dal presbiterio che presenta una singolare struttura tripartita coperta in origine da volte a crociera e chiusa da archi ogivali su colonne tortili che poggiano su leoni accovacciati.Molte bellezze e singolarità si trovano poi nelle varie frazioni: a Capodipiano, la chiesa di S. Flaviano di origine farfense; a Cerreto la chiesa di S. Salvatore, nota per aver custodito al suo interno la pala d’altare Madonna col Bambino tra Cristo Salvatore e S. Sebastiano, commissionata a Pietro Alamanno da Marino di Pasquale da Cerreto e dalla moglie nel 1485 e oggi visibile nel Museo Diocesano di Ascoli Piceno; nella frazione Olibra Incinesca, nella chiesa di S. Nicola di Bari, una tavola cinquecentesca realizzata da un seguace di Cola dell’Amatrice, la Madonna con il Bambino tra i Ss. Caterina e Leonardo, conservata sull’altare maggiore.

Venarotta

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